Verso un nuovo modello di rigenerazione urbana
Un coordinamento strategico di ampio respiro che delinei politiche urbane di lungo periodo in grado di realizzare, attraverso nuove norme urbanistiche, un nuovo modello di rigenerazione urbana
“Un coordinamento strategico di ampio respiro che delinei politiche urbane di lungo periodo in grado di realizzare, attraverso nuove norme urbanistiche, la rigenerazione urbana sostenibile congiuntamente allo stop al consumo di suolo, all’efficientamento energetico, a misure per favorire l’inclusione sociale: di questo ha bisogno il Paese perché se prende il via una vera e propria rigenerazione delle nostre città, riparte l’edilizia e di conseguenza l’intera economia del Paese. Farlo significa costruire una nuova visione del futuro delle aree urbane che metta al centro i cittadini e che renda le nostre città protagoniste della competizione internazionale sul terreno della capacità di attrazione degli investimenti”.
Lo ha detto Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori intervenendo all’iniziativa “Nuovi strumenti e opportunità per la rigenerazione urbana e la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico”.
“E’ innegabile” continua il presidente Cappochin nella sua dichiarazione “che non siamo al punto zero. Iniziative che riguardano singoli settori sono state già avviate. Serve, però, metterle a sistema per dar vita ad una visione complessiva e di lungo termine sul futuro delle nostre città che includa, sulla scia di quanto avviene nelle “capitali verdi” europee, la cultura quale driver del rinnovamento economico, sociale e ambientale. Così come serve la definizione di nuovi strumenti finanziari in grado di attirare investimenti privati e un chiaro indirizzo nell’impiego dei fondi strutturali europei verso politiche di riqualificazione urbana”.
“Rappresenta una priorità, per gli architetti italiani” conclude Cappochin “costruire il futuro delle città contemporanee e coniugare sostenibilità e qualità urbana e sociale con i processi di crescita e di trasformazione. Siamo consapevoli che ciò può realizzarsi solo con il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di soggetti istituzionali, sociali, economici e culturali, e continuando a perseguire quella politica di alleanza con quanti vogliono restituire ai cittadini italiani un habitat migliore”.