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Urbanistica

90 milioni di investimenti privati per cambiare il volto di Roma

Un grande concorso d’architettura contemporanea finalmente a Roma.

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Il quartiere Flaminio si conferma quadrante in evoluzione per la Roma più contemporanea, attraverso il lancio di un concorso internazionale di progettazione urbanistica bandito da Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Roma che dopo anni di letargo si muove sullo scacchiere dei concorso internazionali d’architettura, per la creazione della Città della Scienza.

L’area del concorso individuata si estende per 5,1 ettari ed è circondata da importanti opere architettoniche, come il Foro Italico, il Villaggio Olimpico, il Parco della Musica di Renzo Piano, il Museo Maxxi di Zaha Hadid, il Palazzetto dello Sporto di Nervi e lo Stadio Flaminio.

Il concorso in due fasi richiede la progettazione di residenze e alloggi sociali, strutture commerciali e spazi pubblici, coerenti con la variante urbanistica approvata dal Consiglio Comunale di Roma lo scorso agosto.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr, proprietario dell’area un tempo in capo al Ministero della Difesa e poi ceduta, e Roma Capitale, che ha attivato un importante processo partecipativo di confronto e ascolto con il quartiere e poi ha voluto fortemente l’approvazione della variante in Consiglio.

Lanciato il 23 dicembre 2014, il concorso richiede la progettazione urbana il cui incarico di dettaglio sarà poi affidato al vincitore e comprende:

 

la Città della Scienza (mq. 27.000)

Residenze (mq. 29.000)

Residenze sociali (mq. 6.000)

Strutture commerciali (mq. 5.000)

Albergo (mq. 5.000)

Spazi pubblici e a verde (mq. 14.000).

Il costo presunto di realizzazione del progetto è pari a 90 milioni di euro a cui si aggiunge la realizzazione della Città della Scienza e la sistemazione dell’area di 10.000 mq ad essa destinati. Il Concorso di progettazione è articolato in due fasi: la prima di candidatura con CV e proposta progettuale, la seconda di progettazione da parte dei sei gruppi selezionati. La partecipazione è aperta ad architetti e ingegneri appartenenti agli Stati membri dell’Unione Europea e Svizzera, regolarmente iscritti ai relativi Ordini Professionali.

 

Particolarmente interessati risultano essere gli architetti esperti in riqualificazione riuso urbano, un atteggiamento rappresentato anche dal proliferare di corsi per la formazione incentrati proprio sul riuso urbano della città.

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