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Edilizia

Federarchitetti chiede al Governo di incentivare i finanziamenti con la cessione del credito previsti nell’Ecobonus 110%

Come rendere accessibili i crediti previsti nell’Ecobonus 110%?
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Martedi 7 luglio, FederArchitetti, ha richiesto ufficialmente al Governo di potenziare, di rendere strutturali e di diffondere maggiormente i benefici previsti dall’Ecobonus 110%. I finanziamenti con la cessione del Credito previsti dall’art. 119 del D.L. 34/2020 sono un ottimo strumento, a parere di diversi consulenti e progettisti intervistati nelle scorse settimane, per rilanciare l’economia e il settore delle costruzioni, a patto che, lo Stato intervenga in sede di trattativa con la banche con misure e azioni di garanzia a tutela del credito. Solo con un intervento di garanzia statale infatti, sarà possibile rendere davvero operativi e diffusi gli strumenti previsti da Ecobonus 110%.

Per quale motivo occorre un interventi dello Stato in funzione di Garanzia?

Nella situazione attuale, i finanziamenti per l’erogazione del credito ecobonus 110% da parte delle banche sono, per lo più, fagocitati, dalle grandi aziende. Le piccole e medie aziende sono praticamente tagliate fuori dalle agevolazioni. Per allargare anche alle PMI, motore portante dell’economia italiana, è necessario (secondo il documento comunicato da FederArchitetti) che lo Stato intervenga con misure di garanzia.

“Se cosi non sarà – dichiara FederArchitetti – assisteremo ad una progressiva distorsione del mercato dell’Edilizia”

Per quale motivo sono sorti tutti questi problemi legati alla cessione del credito Ecobonus 110%?

Federarchiteti individua come problema principale i limiti imposti dalle stesse banche e dagli istituti finanziari. Limiti nell’erogazione dei prestiti che se associati alla possibilità data alla banche, dalla normativa istitutiva dell’Ecobonus 110%, di divenire cessionarie del credito solo in un momento successivo rispetto alla reale spesa costituiscono un freno alla completa diffusione di bonus fiscali che potrebbero aiutare la ripresa, ma che per ora non riescono a lavorare al 100%.

“Non riescono a lavorare al 100% perché le banche – continua Federarchitetti – non anticiperanno mai gli importi richiesti che (allo stato attuale) entreranno nelle disponibilità della banca solo in un secondo momento”.

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