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Padiglioni Expo Dubai: cinque architetture da visitare

I 5 padiglioni expo Dubai da visitare. Un viaggio attorno al mondo in 5 fantastiche architetture tutte da scoprire e visitare.

Padiglioni Expo Dubai: cinque architetture da visitare
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Padiglioni Expo Dubai: cinque padiglioni, cinque architetture da visitare. Se avete amato le architetture dell’ExpoMilano del 2015 non potrete che rimanere affascinati dalle progettazioni che alcuni grandi architetti hanno realizzati per l’EXPO 2020.

I 5 padiglioni expo Dubai da visitare. Un viaggio attorno al mondo in 5 fantastiche architetture.

  1. Italia Padiglione Expo 2020.
  2. Emirati Arabi Uniti. Un Padiglione Expo Dubai che lascia a bocca aperta.
  3. Singapore, un capolavoro di bioarchitettura.
  4. Singapore, un capolavoro di bioarchitettura.
  5. Giappone: un padiglione che unisce oriente e mondo arabo.
  6. Marocco: un padiglione che rende omaggio alla “terra”.
  7. Sei un architetto? Per lavorare al meglio devi costantemente aggiornare le tue competenze architetti?

L’esposizione universale di Dubai, in programma nel 2020, ha aperto le porte con un anno di ritardo a ottobre 2021. I padiglioni dell’Expo Dubai sono stati edificati all’interno di un grande quartiere fieristico, costruito nel deserto, di circa 5 chilometri quadrati. Facilmente raggiungibile dai principali aeroporti della Regione, il sito dell’Expo di Dubai è servito da una nuova linea della metropolitana di Dubai capace di trasportare 44.000 passeggeri ogni ora.

Italia Padiglione Expo 2020.

L’architettura del Padiglione italiano per l’expo di Dubai è stato progettato dallo Studio d’architettura CRA – Carlo Ratti Associati e Italo Rota Building Office, dallo studio matteogatto&associati e da F&M Ingegneria.

Tre colossi della progettazione tricolore che hanno sviluppato un’idea di progetta basandosi sul concetto del riuso dei materiali e sulla termoregolazione della temperatura con metodi naturali.

Il Padiglione italiano si caratterizza per una copertura in EFTE dalla singolare forma di scafi di barca rovesciati. I tre scafi sono poi ricoperti da un foglio di metallo traforato capace di lasciar passare la luce e d’illuminare gli spazi interni del padiglione. Le pareti dell’edificio, invece, sono state realizzate da cordame in plastica riciclata.

Tutti i materiali utilizzati, al termine dell’Expo di Dubai saranno riciclati e daranno vita nuovi oggetti e prodotti. Cosi le coperture diventeranno tre scafi per altrettante barche, mentre le pareti in plastica saranno riciclate nuovamente.

Emirati Arabi Uniti. Un Padiglione Expo Dubai che lascia a bocca aperta.

Gli Emirati Arabi non hanno badato a spese per il loro padiglione espositivo. La progettazione della sede emiratina dell’Expo 2020 è stata affidata all’archistar Spagnola Santiago Calatrava.

Calatrava per realizzare il padiglione si è ispirato a uno dei simboli del paese degli emiri. Il Falco. L’edificio, un piccolo gioiello d’architettura certificato LEED Platinum, appare come un elaborato insieme di 28 pannelli in fibra di carbonio un dettaglio che nasconde una tecnologia capace di aprire e chiudere l’intero edificio in pochi minuti, aiutando cosi a regolare l’esposizione solare sui pannelli fotovoltaici.

Singapore, un capolavoro di bioarchitettura.

Il Padiglione di Singapore è un trionfo di bioarchitettura. Progettato dallo studio WOHA, l’edificio si presenta come un riuscito mix di costruito e natura e il risultato è un affascinante giardino tridimensionale tutto da esplorare.

La struttura è completamente autonoma rispetto alla rete elettrica, dotata di pannelli solari che oltre all’illuminazione fanno girare il motore di un moderno impianto di desalinizzazione interno a uso irriguo.

Giappone: un padiglione che unisce oriente e mondo arabo.

Il padiglione progettato e realizzato dall’architetta giapponese Nagayama Yuko è un perfetto omaggio al paese che ospita l’edizione 2020 dell’EXPO, oltre che un passaggio di consegne verso l’EXPO Internazionale di Osaka in programma nel paese del Sol Levante nel 2025.

Le architetture e le linee della progettazione combinano elementi tipici dell’architettura giapponese, rappresentati dalla presenza dell’Asanoha, con i tratti e gli arabeschi caratteristici dell’arte mediorientale.

Marocco: un padiglione che rende omaggio alla “terra”.

Il paese magrebino sbarca all’Expo Universale di Dubai con una progettazione che vuole rendere omaggio al lavoro degli artigiani e alle tecniche costruttive tipica del Marocco.

L’intero edificio è stato realizzato in terra cruda e gli ambienti interni, proprio grazie alle caratteristiche di questo materiale, risultano essere perfettamente isolati. Spicca sulla facciata il simbolico albero di Argan.

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