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Visita con un percorso video l’Edificio Marco Polo, la nuova moderna struttura della Sapienza nel cuore di San Lorenzo!

Il complesso, inaugurato il 24 novembre 2017, raccoglie le attività di studio e ricerca legate alle lingue e culture straniere, ospitando l’Istituto italiano di studi orientali (Iso) e il Dipartimento di Studi europei, americani e interculturali (Deai) della facoltà di Lettere e filosofia e il Centro linguistico di Ateneo.

Il nuovo volto dell'università La Sapienza (Dip. Studi orientali e Americani)
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La struttura, già utilizzata come centro di smistamento postale e ora completamente riqualificata, offre 26.500 mq di spazi per gli studenti, aule, laboratori e biblioteche.

Il nome dell’edificio è stato scelto grazie a un concorso di idee aperto agli studenti. Il complesso edilizio è distribuito su 4 livelli, oggetto di una riqualificazione e una ristrutturazione mirate, nel quale trovano posto uffici, aule laboratoriali e didattiche per un totale di quasi 2.500 posti (340 attrezzati con PC e 20 adibiti a utenti diversamente abili); l’edificio ospita 2 biblioteche con un patrimonio di circa 340mila volumi in un’area di circa 2.000 mq, con una sala di lettura che sarà aperta h24. Un importante valore aggiunto è rappresentato dai tanti spazi studio per gli studenti, veri e propri corner dedicati lungo i corridoi e nelle aree comuni dei diversi piani, per un totale di 320 posti a sedere.

Centro Linguistico di Ateneo. Fiore all’occhiello è il nuovo Centro Linguistico di Ateneo attivato a partire dal 1° dicembre 2017, una struttura destinata a razionalizzare l’offerta formativa Sapienza del settore. Il Centro è dotato di uffici e aule già attrezzate con PC: 2 aule da 20 postazioni, 1 aula da 100 postazioni, 4 aule da 50 postazioni; sono inoltre presenti altre 40 postazioni dotate di connessione elettrica e dati, da utilizzare anche per il ricevimento degli studenti. Il centro fungerà da raccordo per le attività didattiche dei corsi di studio orientate all’apprendimento delle lingue moderne, ma svolgerà anche attività di servizio finalizzate all’insegnamento e all’apprendimento delle lingue moderne, compresa la lingua italiana per stranieri, nonché attività in ambito linguistico per utenti esterni alla Sapienza, anche in convenzione con soggetti pubblici e privati.

“Nel raggiungimento di quest’obiettivo trovano concretezza molte delle istanze che stiamo perseguendo, in primis l’ampliamento dei servizi offerti agli studenti con laboratori attrezzati da un punto di vista informatico e ancora sale di lettura aperte h 24” – precisa il rettore Eugenio Gaudio – Il “Marco Polo” rappresenta per noi anche la spinta verso l’internazionalizzazione dei saperi e l’apertura delle strutture universitarie al territorio, mettendo a disposizione le proprie competenze formative affinché siano fruttuose per il Paese nell’ottica della terza missione che ci è affidata a livello europeo”.

Le biblioteche. La Biblioteca dell’Istituto di studi orientali si sviluppa su due livelli e potrà ospitare 168 posti, forte di un patrimonio librario di circa 130.000 volumi e di un deposito per circa 90.000. Ha aderito negli ultimi anni al progetto nazionale Google Books Search per la digitalizzazione e messa in rete dei volumi antichi.

La biblioteca è stata fondata nel 1904. Comprende volumi in oltre 30 lingue orientali, tra estinte e correnti, che vanno dall’arabo al persiano, ebraico, siriaco, sanscrito, tamil, urdu, cinese, giapponese, coreano, etiopico, mongolo, turco, tigrino, copto, armeno, georgiano, hindi, bengali, tibetano, vietnamita. Possiede alcuni manoscritti, testi antichi e rari prevalentemente arabi, cinesi e giapponesi (dal 16imo al 19imo secolo) e delle carte geografiche dell’Asia, tra cui una raccolta cino-coreana di mappe del mondo conosciuto manoscritta, databile intorno al Quattrocento. Tra i testi cinesi, molti non sono presenti in altre biblioteche europee o sono andati distrutti in Asia durante la rivoluzione culturale.

Tra le rarità, la biblioteca annovera un trattato di Medicina di Avicenna risalente al 1593, una Bibbia ebraica stampata a Venezia dall’editore Bragadin nel 1618, varie Storie della Cina (del 1590, del 1670 e del 1777) e una preziosa copia del Corano di San Pietroburgo, in un’edizione pubblicata appositamente per Caterina II di Russia.

Biblioteca di Lingue e letterature straniere. La Biblioteca di Lingue e letterature straniere moderne dispone di 80 posti e vanta un patrimonio librario di circa 200.000 volumi. Documenta in modo ampio e di alto contenuto specialistico le aree di anglistica, germanistica, francesistica, slavistica, lingue e letterature ugrofinniche e, in parte più esigua, lingue e letterature fiamminghe e nordiche. Ha acquisito negli anni preziosi fondi librari (Malvezzi, Paul Valery, Mac Pherson, Bertea e altri) e possiede anche un centinaio di raria, che includono alcune preziose secentine.

Uno dei punti di forza è la sezione di slavistica, con circa 80.000 volumi sulla lingua e la letteratura russa, polacca, ceca, slovacca, serba e croata, slovena, ucraina, macedone, bielorussa. Grazie all’acquisizione di alcune biblioteche private nel corso degli anni, è considerata la collezione di slavistica più ricca e preziosa in Europa occidentale.

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