L’albo degli amministratori condominiali: una proposta vecchia e poco attuale
Albo amministratori condominiali: la storia, il no dell'Antrust, la normativa e le reazioni del mondo professionale.
Negli ultimi tempi si è parlato nuovamente dell’idea di un albo o un registro degli amministratori condominiali. Tuttavia, questa proposta è vecchia e del tutto infondata, come dimostra la storia e la giurisprudenza. In questo articolo, esploreremo il motivo per cui la creazione di un albo degli amministratori condominiali è stata sconfessata dalla storia e dall’Antitrust.
In questo articolo:
Albo amministratori condominiali: la storia, il no dell’Antitrust, la normativa e le reazioni del mondo professionale.
La storia della categoria degli amministratori di condomino degli ultimi decenni dimostra che il modello tipico dell’ordine, per una professione che non a caso è considerata non ordinistica, appare del tutto superato. Inoltre, la Corte Costituzionale ha bocciato la proposta di un registro regionale degli amministratori di condominio, affermando che tale professione non può essere in alcun modo ricondotta all’ambito degli Ordini Professionali.
Il “no” dell’Antitrust
Il “no” più importante all’albo degli amministratori arriva dall’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato con il Provvedimento 2550/1994, aveva escluso la possibilità, per le associazioni del condominio, di adottare o anche soltanto consigliare tariffari minimi per i propri iscritti. Inoltre, la Relazione Annuale dell’Antitrust presentata al Senato della Repubblica il 12 luglio 2018, ha definito “non opportuna” la nascita di nuovi Ordini o Albi, “se non in casi eccezionali”.
La normativa che definisce giuridicamente gli amministratori di condominio
La norma che definisce giuridicamente gli amministratori di condominio è la L. 4 del 14/1/2013 sulle professioni non organizzate, vale a dire i cosiddetti “senz’albo”. Insieme alla riforma del condominio del 2012, questa norma rappresenta un primo, vero riconoscimento della professionalità degli amministratori di condominio.
Le ragioni contro la creazione di un albo degli amministratori condominiali
L’ANAMMI, la più grande Associazione italiana di amministratori di condominio, sottolinea che l’idea dell’albo o, quella, più “light” dell’Elenco si è rivelata poco adatta a tutelare gli interessi dei professionisti. Inoltre, l’ultimo tentativo in tal senso, datato 2018, prevedeva un balzello sugli iscritti, in cambio di una non meglio chiarita “pubblicità istituzionale”, un espediente per fare cassa proposto da associazioni minuscole in cerca di visibilità e che avrebbe ricaduto sui condòmini.