Aldo Rossi “un poeta che sembra(va) essere un architetto”
Aldo Rossi (1931-1997) è stato un famoso architetto italiano che nel corso della sua carriera si è distinto come teorico, autore, artista, insegnante e (ovviamente) architetto.
Aldo Rossi (1931-1997) è stato un famoso architetto italiano che nel corso della sua carriera si è distinto come teorico, autore, artista, insegnante e (ovviamente) architetto. Per comprenderne l’importanza, il noto critico e storico, Vincent Scully, lo ha paragonato a Le Corbusier, Ada Louise Huxtable invece, critico di architettura e giurato di Pritzker, ha descritto Rossi come “un poeta che sembra essere un architetto”.
Aldo Rossi: dal lago di Como alle aule del Politecnico.
Rossi è nato a Milano, in Italia, dove suo padre era impegnato nella produzione di biciclette, che portano il nome di famiglia, un’azienda che dice sia stata fondata da suo nonno. Mentre cresceva, durante gli anni della seconda guerra mondiale, la prima educazione di Rossi ebbe luogo sul Lago di Como, e successivamente a Lecco.
Poco dopo la fine della guerra, Rossi è entrato al Politecnico di Milano, laureandosi in architettura nel 1959 ed è poi stato nominato direttore della rivista di architettura Casabella, ruolo che ha ricoperto dal 1955 al 1964.
Teatro e architettura nella carriera di Aldo Rossi.
Le prime aspirazioni cinematografiche di Rossi sono state gradualmente sostituite dall’architettura, cio nonostante Rossi conserverà per diversi anni un forte interesse per il dramma e la cinematografia.
“In tutta la mia architettura – ha dichiarato Aldo Rossi – sono sempre stato affascinato dal teatro”, una passione che l’ha portato a progettare per la Biennale di Venezia del 1979 il Teatro del Mondo, un teatro galleggiante, costruito su commissione congiunta delle commissioni di teatro e architettura della Biennale. La progettazione, caratterizzata da 250 posti a sedere realizzati attorno a un palco centrale fu trainata via mare fino alla Punta della Dogana dove rimase, esposta e ammirata, per tutta la Biennale.
Come un incidente ha fatto crescere ed evolvere le progettazioni di Rossi.
Nel suo libro A Scientific Autobiography, Aldo Rossi individua nell’incidente automobilistico avvenuto nel 1971 come il vero punto di svolta nella sua vita.
L’incidente pose fine alla sua giovinezza e ispirò il progetto architettonico del cimitero di Modena. Durante la convalescenza in un ospedale infatti, Rossi, iniziò a pensare alle città come grandi accampamenti di vivi e ai cimiteri come città di morti.
Quasi nello stesso periodo Rossi lavora al completamente del primo complesso residenziale alle porte di Milano. Denominata Gallaratese (1969-1973), la struttura è in realtà costituita da due edifici separati da una stretta intercapedine.
Di questo progetto, Rossi ha detto di considerarlo “significativo, soprattutto, per la semplicità della sua costruzione, che ne permette la ripetizione”. Da allora Rossi ha progettato e costruito tutta una serie di soluzioni per alloggi, da case singole a condomini e hotel.
Gli anni della consacrazione.
Le Pocono Pines Houses a Pocono, in Pennsylvania è uno dei primi edifici completati da Rossi negli Stati Uniti. A Galveston, in Texas, progetta e completa un arco monumentale per la città. A Coral Gables, in Florida, l’Università di Miami incarica Rossi di progettare la nuova School of Architecture.
Nonostante Rossi abbia lavorato e progettato edifici in tutto il mondo, è probabilmente l’America il paese che ne ha apprezzato e ammirato più di tutti il genio, tanto che quando Aldo Rossi è stato invitato ad Harvard per tenere una lezione in occasione della Walter Gropius Lecture, l’allora presidente del dipartimento di architettura di Harvard, Jose Rafael Moneo affermò che “quando i futuri storici cercheranno una spiegazione sul motivo per cui le tendenze distruttive che hanno minacciato le nostre città sono cambiate, il nome di Aldo Rossi apparirà come uno di quelli che hanno contribuito a stabilire un atteggiamento più saggio e rispettoso “.