Architetti italiani applaudono al nuovo approccio del governo sul territorio
Il disegno di legge sul consumo del suolo incontra il favore degli architetti italiani
Gli architetti italiani sono parzialmente soddisfatti: finalmente un epocale cambio di paradigma ed un nuovo approccio al governo del territorio che lega in modo logico e indissolubile la progressiva riduzione dell’utilizzo del suolo non edificato e la rigenerazione e il riuso delle città, e che è in linea con quanto auspicano da tempo gli architetti italiani. Tutto ciò non rappresenta solo una sana politica ambientale, ma anche l’unica possibilità, per Regioni e Comuni, di continuare a sostenere i costi dei servizi infrastrutturali, senza aumentare ulteriormente le tasse ai cittadini”.
Parole che sanciscono un formale apprezzamento al disegno di legge sul consumo del suolo che il governo sta licenziando in queste settimane, e che sembra firmare una sorta di pace “armata” tra architetti italiani e governo. Pace giunta dopo le polemiche dei mesi scorsi, come ad esempio sul tema delle gare di progettazione.
Così gli architetti italiani hanno commentato la nuova formulazione del testo base del disegno di legge sul Consumo di suolo proposta dagli onorevoli Chiara Braga e Massimo Fiorio ed ora all’esame delle Commissione congiunta Ambiente e Agricoltura della Camera.
“Apprezziamo” hanno affermato alla stampa gli architetti italiani “che il testo, come auspicato, preveda non solo un sistema di incentivi, ma anche l’abrogazione dello scandaloso comma 8 dell’articolo 2 della legge 24 dicembre 2007”
Il comma in questione destinava i proventi dei titoli abilitativi edilizi alla spesa corrente delle Amministrazioni locali, con ovvi risultati di degenerazione delle aree urbane.
La proposta di legge Braga-Fiorito
“La proposta Braga-Fiorio, alla quale, come architetti italiani, proporremo ulteriori miglioramenti” ha puntualizzato Leopoldo Freyrie, presidente degli architetti italiani “pone le premesse di una prossima Legge di Governo del Territorio innovativa che ci auguriamo sappia liberare le energie latenti nella rigenerazione urbana, salvaguardando i paesaggi italiani: sarebbe finalmente il superamento dell’urbanistica “di parte”, per rispondere non ideologicamente ai temi della tutela ambientale, investendo nel rinnovo urbano e delle periferie. Ora ci aspettiamo un iter di approvazione rapido, indipendente dalle litigiosità della politica nazionale, cosicché la legge giunga in porto prima dell’approvazione di quella sul Governo del Territorio, di cui è la premessa logica