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Architettura fascista: caratteristiche e importanza

Nascita, sviluppo e stili dell'architettura fascista. Breve guida alla comprensione di un'architettura italiana del novecento.

Architettura fascista: caratteristiche e importanza
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L’architettura fascista può essere definita come uno stile rientrante nella cosiddetta «Art Déco», ma con in più una qualità particolare. Ciò che vide la luce in Italia negli anni 20 e 30 del 900 fu uno squisito esercizio di stile, che trova pochi paragoni nel resto del mondo, che portò gli architetti che si cimentarono a fondere nelle loro opere l’arte tradizionale romana con le più avanzate correnti moderniste.

In questo articolo:

  1. Caratteristiche dell’architettura fascista.
  2. Stili e tendenze
  3. Razionalismo funzionalista.
  4. Classicismo neo-romano.
  5. Differenze tra stile littorio e architettura fascista.
  6. Sei un architetto? Per lavorare al meglio devi costantemente aggiornare le tue competenze architetti?

Superato il richiamo politico, l’architettura fascista è oggi considerata per quello che è, uno splendido esempio dell’unione tra modernismo e arte classica.

Diciamolo subito, l’architettura fascista come simbolo di un regime politico oggi non esiste praticamente più. Tutte le statue e i simboli fascisti sono stati rimossi o distrutti, spesso dalla stessa folla, e oggi quello che rimane è la struttura di splendidi edifici che ad un secolo di distanza continuano ad essere tremendamente moderni.

Caratteristiche dell’architettura fascista.

L’architettura nata e sviluppatasi in Italia nel corso del ventennio fascista ha saputo coniugare le tendenze progettuali più avanzate dell’epoca con le linee dell’arte e dell’architettura imperiale romana.

Differentemente da ciò che accadeva negli altri regimi totalitari, in Italia l’esaltazione del classicismo fu alimentato senza però esagerare e accentuare gli eccessi. L’utilizzo di materiali nobili come travertino e marmo aiuto inoltre a rendere più eleganti e meno “militaresche” le progettazioni tipiche dell’architettura fascista.

Stili e tendenze.

Gli stili che caratterizzarono il lavoro degli architetti che operano in questo controverso periodo storico svilupparono due stili ben distinti: il razionalismo funzionalista e il classicismo neo-romano.

Razionalismo funzionalista.

Il razionalismo funzionalista italiano è una particolare corrente architettonica nata e sviluppata in Italia tra il 1920 e il 1940. Sviluppata in seno al Movimento Moderno internazionale ha come sue basi culturali gli insegnamenti vitruviani tipici dell’architettura romana e le teorie rinascimentali di Leon Battista Alberti.

Classicismo neo-romano.

Il classicismo neo romano trova fondamento nelle dottrine del classicismo tradizionale settecentesco. Le linee guida del neo classicismo sono da ricercare nell’esaltazione dell’arte e dell’architettura antica, in particolare di quella greca e romana.

Differenze tra stile littorio e architettura fascista.

Lo stile Littorio, nato in Italia a partire dagli anni 30 del ‘900 è un particolare stile decorativo che si sviluppo in seno all’architettura fascista e che mirava a incensare e omaggiare il regime fascista.

Secondo questo stile tutta l’architettura doveva essere improntata a comunicare la magnificenza e l’importanza dei simboli del Regime attraverso l’utilizzo di forme architettoniche semplici e ultra razionali.

Il primo utilizzo di questo termine si fa riferire a Saverio Palozzi nel 1934, in riferimento alla sede nazionale del Partito Nazionale Fascista.

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