Codice dei contratti “bene linee guida anac, ma serve superare al più presto tutte le criticità”
Le Linee Guida ANAC, recependo buona parte delle nostre proposte, tracciano un percorso per riaprire il mercato dei lavori pubblici ai giovani e per garantire maggiore trasparenza negli appalt
Ribadiamo il positivo giudizio del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori sulle Linee Guida ANAC nonché su quella sui servizi di architettura e ingegneria, la prima tra le undici Linee Guida di attuazione ad essere arrivata definitivamente al traguardo dopo il passaggio in Consiglio di Stato e l’esame delle Commissioni parlamentari competenti”.
Così Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio Nazionale intervenendo, a Caserta, ad un convegno sul Codice dei contratti pubblici al quale ha partecipato anche il Presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone.
“Vengono superate” ha detto “una parte delle criticità che il Consiglio Nazionale degli Architetti, unitamente alla Rete delle Professioni tecniche, aveva rilevato sin dall’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti. Per superare altre criticità sarà necessario invece un decreto correttivo del nuovo Codice. Le linee guida ribadiscono la necessità di ripristinare regole certe per calcolare l’importo a base di gara negli affidamenti di Servizi di Architettura e Ingegneria, con l’obiettivo di ridurre al minimo quella discrezionalità delle stazioni appaltanti, che mal si coniuga con i più elementari principi della trasparenza.”
“Abbiamo apprezzato anche le chiare posizioni espresse dall’ANAC, con le nuove Linee guida, dove viene sancito che le stazioni appaltanti non possono ricorrere al requisito del fatturato, se non adeguatamente motivato e che in luogo del fatturato i requisiti economico-finanziari possono essere dimostrati con una semplice polizza assicurativa a copertura dei rischi professionali. Ciò garantisce una immensa apertura del mercato nei confronti degli operatori economici medio-piccoli e nei confronti dei giovani.”
“Le Linee Guida ANAC, recependo buona parte delle nostre proposte, tracciano un percorso per riaprire il mercato dei lavori pubblici ai giovani e per garantire maggiore trasparenza negli appalti. Percorso che è necessario proseguire con forza e convinzione per non tagliare fuori dal mercato i professionisti che non hanno avuto l’opportunità di lavorare negli ultimi anni. Tuttavia, ciò non basta, gli operatori del settore hanno bisogno di norme di rango primario certe. In tal senso, con il correttivo, ci aspettiamo dal Governo, segnali positivi per superare le tante criticità del testo del 18 aprile; ad esempio ci aspettiamo che, al di là delle positive indicazioni dell’ANAC vengano ripristinate regole certe e trasparenti nella determinazione dell’importo posto a base di gara e per la scelta delle procedure di affidamento da adottare”.
La Mendola ha poi sottolineato di “confidare vengano sciolti i nodi circa l’obbligatorietà dell’utilizzo del Decreto Parametri, assolutamente indispensabile per scongiurare il rischio che le stazioni appaltanti possano sottostimare l’importo dei compensi da porre a base di gara ed affidare conseguentemente servizi, come la progettazione, con procedure errate scegliendo, ad esempio, l’affidamento diretto anziché una procedura aperta, in violazione ai più elementari principi di trasparenza.”
Altri obiettivi da raggiungere con il correttivo riguardano i concorsi, per i quali è necessario stabilire che al vincitore venga sempre assicurato l’incarico della progettazione esecutiva; la riduzione dell’accordo quadro che oggi consente di accorpare grossi appalti, mortificando la libera concorrenza, violando i principi fondamentali della Direttiva europea 24 del 2014, che raccomanda alle amministrazioni di non accorpare i grossi appalti, ma, al contrario, di dividerli, al fine di favorire l’accesso al mercato degli operatori economici medio-piccoli, che costituiscono lo scheletro portante dell’economia del Paese”