Fondi per la progettazione: 200 milioni a citta’ metropolitane, comuni, province e AdSP
Due decreti assegnano risorse agli enti locali per i progetti di fattibilità, PUMS, opere prioritarie fondi progettazione
Una progettazione di qualità come primo passo indispensabile per realizzare opere pubbliche di qualità, dai costi certi, nel rispetto dei tempi di realizzazione previsti. Per dare concretezza a uno dei principi fondanti del Nuovo Codice dei Contratti, il Governo ha previsto contributi agli enti locali per realizzare progetti di buon livello. Due decreti del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, assegnano per i prossimi tre anni più di 200 milioni a città metropolitane, province, comuni, autorità di sistema portuale.
Con il “Fondo progettazione Enti locali”, previsto dalla legge di bilancio, lo Stato cofinanzia con 90 milioni nel prossimo triennio gli enti locali nella progettazione di fattibilità tecnica ed economica relativa a opere pubbliche, tra cui adeguamenti antisismici ed edilizia scolastica.
Con il “Fondo progettazione Insediamenti Prioritari”, previsto dal Nuovo Codice dei Contratti, sono previsti 110 milioni, sempre nel triennio, destinati a diversi tipi di interventi proritari, dai Piani urbani della mobilità sostenibile alle opere nei porti.
“Queste risorse – afferma il Ministro Delrio – consentiranno agli enti locali di realizzare buone progettazioni. Dalla messa in sicurezza di infrastrutture ed edifici pubblici, tra cui le scuole, alla revisione di progetti invecchiati, alla pianificazione strategica nelle città metropolitane, ai piani urbani della mobilità sostenibile, a progetti per la portualità. In questo modo si costituirà un buon parco progetti: progetti fattibili, pronti per essere finanziati, sopperendo alla carenza di progettazione efficace che impedisce o rallenta la realizzazione degli investimenti pubblici. Un’attività che potrà essere utile anche per consentire agli enti locali di partecipare a bandi e finanziamenti”.
Il decreto ministeriale per il “Fondo progettazione enti locali” riguarda criteri e modalità di accesso, selezione e cofinanziamento per il triennio 2018-2020, previsti dalla legge di Bilancio 2018 e ha avuto ieri il parere favorevole della Conferenza Stato-Città.
Il “Fondo progettazione enti locali” ha l’obiettivo di cofinanziare con risorse statali la redazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica e la redazione dei progetti definitivi relativi alla messa in sicurezza degli edifici e delle strutture pubbliche, con priorità agli edifici e alle strutture scolastiche.
Sono ammessi anche progetti di demolizione e ricostruzione, pur mantenendo la stessa destinazione d’uso, così come i progetti finalizzati all’adeguamento degli edifici alla normativa sismica, o anche la messa in sicurezza edile ed impiantistica.
Le risorse stanziate sono 30 milioni di euro all’anno anno per il triennio 2018 – 2020 (90 milioni di euro) e sono suddivise, con una ripartizione massima di cofinanziamento statale pari all’80% per città metropolitane e province, in questo modo:
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4.975.000 euro alle 14 città metropolitane. Con una quota fissa di 100.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile, proporzionale alla popolazione;
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12.437.500 euro. alle 86 province. Con una quota fissa di 70.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile proporzionale alla popolazione;
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12.437.500 di euro ai comuni, con bando. I criteri di assegnazione prevedono una ripartizione su bando pubblico in base ad una graduatoria triennale 2018/2020, con priorità ai progetti di adeguamento alla normativa sismica degli edifici e delle strutture scolastiche, e un ammontare massimo di cofinanziamento statale a 60.000 euro.
Il “Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, nonché per la project review delle infrastrutture già finanziate” è stato istituito dal Nuovo Codice dei Contratti e finanziato dal Fondo Investimenti 2016 con 500 milioni.
Il decreto del Ministro Delrio, firmato in queste ore, assegna 110 milioni di euro per il triennio dal 2018 al 2020, ripartiti in 25 milioni per il 2018; 35 milioni per il 2019 e 50 milioni per il 2020.
Le risorse sono state assegnate in questo modo:
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30 milioni di euro alle 15 Autorità di sistema portuale. Il Decreto di riparto è stato predisposto attraverso la ricognizione dei fabbisogni delle singole Autorità di Sistema Portuale, valutato dalla Direzione generale per la vigilanza sulle autorità portuali del Ministero e da Ram, condiviso alla Conferenza nazionale dei presidenti.
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25 milioni di euro alle 14 Città Metropolitane; con una quota fissa di 800.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile, proporzionale sia alla popolazione (65%) che alla superficie territoriale (35%);
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30 milioni ai 14 Comuni capoluogo di Città Metropolitane – con una quota fissa di 1.200.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile, proporzionale sia alla popolazione (65%) che alla superficie territoriale (35%);
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25 milioni ai 36 Comuni capoluogo di Regione o di Provincia autonoma, (non ricadenti in Città Metropolitana) o con popolazione superiore ai 100.000 abitanti.
Con una quota fissa di 200.000 euro, a cui si aggiunge una quota variabile, proporzionale sia alla popolazione (65%) che alla superficie territoriale (35%).
Le risorse destinate alle Città Metropolitane, ai Comuni capoluogo di Città Metropolitana e agli altri Comuni andranno utilizzate prioritariamente per la predisposizione dei Piani Strategici Metropolitani (Psm) e dei Piani urbani della mobilità sostenibile (Pums).
Per chi ha già redatto i Psm o i Pums o già affidato l’incarico per la loro realizzazione, le risorse andranno utilizzate per la predisposizione di Progetti di Fattibilità o di Project Review riferiti ad opere contenute in tali strumenti di pianificazione o comunque di prioritario interesse nazionale, cioè coerenti con le strategie della nuova politica di pianificazione infrastrutturale e con i fabbisogni infrastrutturali individuati nell’Allegato al Def 2017.
Sono ammissibili solo le spese sostenute a valere su contratti e obbligazioni giuridicamente vincolanti stipulati dopo l’emanazione del decreto.
Le risorse complessive per le città metropolitane. Nelle slide allegate, relative a ciascun decreto, è possibile risalire alle risorse destinate per dai due Fondi ai singoli Enti.
Queste, per fare un esempio, le risorse assegnate alle 14 città metropolitane e capoluogo di regione.
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Bari, 4,255 milioni, di cui 2,618 per la città metropolitana, e 1,637 milioni per il comune capoluogo;
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Bologna, 4,103 milioni, di cui 2,381 per la città metropolitana e 1,722 per il comune capoluogo;
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Cagliari, 3,055 milioni, di cui 1,610 per la città metropolitana e 1,445 per il comune capoluogo;
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Catania, 4,172 milioni, di cui 2,462 per la città metropolitana e 1,710 per il comune capoluogo;
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Firenze, 4,034 milioni, di cui 2,366 per la città metropolitana e 1,668 per il comune capoluogo;
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Genova, 4,066 milioni, di cui 2,044 per la città metropolitana e 2,022 per il comune capoluogo;
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Messina, 3,685 milioni, di cui 2,005 per la città metropolitana e 1,680 per il comune capoluogo;
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Milano, 4,770 milioni, di cui 4,141 per la città metropolitana e 2,629 per il comune capoluogo;
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Napoli, 6,223 milioni, di cui 4,011 per la città metropolitana e 2,212 per il comune capoluogo;
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Palermo, 4,754 milioni, di cui 2,753 per la città metropolitana e 2,001 per il comune capoluogo;
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Reggio Calabria, 3,597 milioni, di cui 1,933 per la città metropolitana e 1,664 per il comune capoluogo;
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Roma, 10,917 milioni, di cui 5,537 per la città metropolitana e 5,380 per il comune capoluogo;
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Torino, 5,997 milioni, di cui 3,845 per la città metropolitana e 2,152 per il comune capoluogo;
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Venezia, 4,077 milioni, di cui 2,119 per la città metropolitana e 1,958 per il comune capoluogo.