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Il 27% degli architetti europei è di nazionalità italiana

Lo studio di settore biennale del Consiglio europeo degli architetti registra una rappresentanza italiana al 27%, in crescita la rappresentanza femminile.

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Il 27% degli architetti europei è di nazionalità italiana.

 

Lo studio di settore biennale del Consiglio europeo degli architetti registra una rappresentanza italiana al 27%, in crescita la rappresentanza femminile.

 

Gli architetti europei cominciano a vedere la fine di una crisi che ha messo in seria difficoltà tutto il comparto europeo, e in particolare quello di paesi meno strutturati per affrontare la crisi, come l’Italia.

 

L’architettura in Europa sembra essere nuovamente, dopo anni di crisi profonda, una professione in crescita. Almeno è questo che emerge da uno studio effettuato dal Consiglio europeo degli architetti.

Il consesso degli architetti europei ha evidenziato nel suo report conclusivo un costante miglioramento del mercato professionale europeo degli architetti; un mercato che dal 2012 ha visto un aumento del 6%.

Dallo studio, oltre i positivi dati sulla possibile uscita dalla crisi di sistema che ha messo in seria difficoltà gli architetti italiani, emerge forte una maggiore tendenza all’uguaglianza.

Secondo il Consiglio degli Architetti Europei sembra che la professione dell’architetto stia diventando più equa: le donne rappresentano oggi il 39% degli architetti totali. A guidare la classifica dei Paesi con più donne architetto sono  Grecia, Lettonia, Slovenia, Croazia, Bulgaria e Svezia, Paesi che dispongono di oltre il 50% di architetti di sesso femminile.

In termini generali comunque la ricerca ha stimato in Europa la presenza di circa 565.000 architetti. Una percentuale significativa, circa il 27 % proviene proprio dall’Italia (153. 000), mentre la Germania rappresenta il 19% degli architetti d’Europa, con 107.200 professionisti .

 

Altri paesi con un alto numero di architetti sono Spagna (51.700), Turchia (44.700), Regno Unito (34.300) e Francia (29.800).

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