Il lavoro che cambia. Digitalizzazione, automazione e futuro del lavoro.
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha presentato la piattaforma sulla trasformazione del lavoro
In occasione del centenario dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali intende promuovere una riflessione sul tema della trasformazione del lavoro rispetto ad una sempre più diffusa automazione e digitalizzazione della società. Lo farà coinvolgendo tutti i protagonisti del tema in un dibattito plurale e partecipato, partendo dalle quattro direttrici principali, delineate da ILO: lavoro e società; organizzazione del lavoro e della produzione; lavoro dignitoso per tutti; governance del lavoro. L’azione si sviluppa in coerenza con il Piano Nazionale Industria 4.0, messo in campo dal Ministero dello Sviluppo Economico, sulla base dei principi fissati nei Pilastri del sociale della Commissione europea e tenendo conto del programma di azione dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile.
Ciò che si intende tracciare è un quadro del lavoro che cambia, con una particolare attenzione all’impatto che le trasformazioni tecnologiche stanno avendo e potranno avere sul lavoro.
Una base di riferimento utile a definire delle linee programmatiche, corroborate da evidenze empiriche, dall’approfondimento di singoli casi e dalla generazione di scenari mediante tecniche di simulazione, in grado di cogliere le opportunità offerte da Industria 4.0 e, al contempo, garantire la sostenibilità sociale di forti trasformazioni, in un contesto internazionale politico e sociale in profondo mutamento. Ma anche un calendario di attività capace di portare avanti quelle azioni necessarie a governare e a rispondere sin da subito alle esigenze dei cambiamenti in atto, per aiutare a crescere il sistema imprenditoriale italiano e migliorare le condizioni lavorative, economiche, sociali e culturali delle persone e della comunità che abitiamo.
In questo senso, la relazione tra cambiamento tecnologico e lavoro andrà osservata da una pluralità di angolazioni, quali:la quantità e la qualità dell’occupazione; le competenze e la formazione; le relazioni industriali e la regolamentazione; le politiche industriali; la nuova organizzazione del lavoro e del welfare state; l’interazione tra prospetti micro (condizioni lavorative che cambiano) e macro (crescita economica).