La Riforma degli appalti e il dramma della incompiute di progetto
Bisogna impedire attraverso il DdL delega per la Riforma degli Appalti le “incompiute di progetto”
“Basta concorsi incompiuti, serve che nel DdL delega per la Riforma degli Appalti sia introdotto un articolo che impedisca le incompiute di progetto affinché, in futuro, non possano ripetersi scandali come quello del concorso pubblico di idee per la copertura dell’Auditorium dell’imperatore Adriano in piazza Madonna di Loreto, a Roma. Concorso che la Soprintendenza speciale per il Colosseo, il Museo nazionale romano e l’area archeologica di Roma , come si legge nella risposta del sottosegretario al Mibact, Ilaria Borletti Buitoni, ad una interrogazione parlamentare dell’onorevole Ermete Realacci, più volte intervenuto nella vicenda, ritiene non più attuale, in quanto non conforme alle mutate esigenze e condizioni, la posa in opera di una copertura provvisoria dell’Auditorium.”
Parole forti e particolarmente critiche, quelle con cui il Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha bollato la cattiva pratica delle incompiute di progetto, e nel dettaglio del progetto architettonico che avrebbe dovuto realizzare la copertura dell’Auditorium dell’imperatore Adriano in piazza Madonna di Loreto, a Roma “ la vicenda romana suona come una ulteriore beffa per i professionisti che hanno impiegato energia, creatività e tempo nel realizzare i loro progetti per rendere ancora più suggestiva un parte di Roma, già così ricca di monumenti e di architetture uniche. Lascia ancora più amarezza, poi, quasi fosse una vergognosa elemosina l’intenzione della Sovrintendenza, come si legge nella stessa risposta all’interrogazione, di allestire, entro spazi adeguati, un’esposizione temporanea dei progetti pervenuti, corredata da un catalogo, al fine di conferire al lavoro dei professionisti coinvolti la massima e doverosa visibilità”.
Va ricordato inoltre che il concorso per la copertura dell’Auditorium dell’imperatore Adriano, vicenda che si trascina da oltre un anno e dalla quale è stato preso spunto per chiedere alcune integrazioni al disegno di legge delega per la riforma degli appalti, era stato improvvisamente bloccato dalla Soprintendenza (secondo gli architetti violando il principio della continuità amministrativa ndr) ufficialmente per questioni inerenti la composizione della giuria e nonostante numerosi progetti fossero già stati presentati.
Vicende comunque tristemente comune alle varie regioni italiane, per questo il CNAPPC ha deciso di richiedere a gran voce un deciso cambio di rotta, anche introducendo nel ddl sulla riforma degli appalti, una norma che possa mettere la parola fine alle incompiute di progetto.
“Anche in questa occasione” ha concluso il Consiglio Nazionale degli architetti presieduto da Leopoldo Freyrie “ribadiamo il nostro impegno per la promozione del concorso quale strumento per innalzare la qualità delle opere pubbliche e private e per far emergere nuovi talenti, nell’ambito dei principi di interesse pubblico, di qualità degli interventi e della concorrenza”.