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Ponti termici: come individuare e risolvere le insidie invisibili in una casa

Scopri come piccoli dettagli invisibili nei tuoi edifici possono sabotare il comfort e far lievitare le bollette. Sai davvero cosa sono i ponti termici?

Ponti termici: come individuare e risolvere le insidie invisibili in una casa
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I ponti termici rappresentano una delle principali criticità negli edifici, essendo aree con una resistenza termica ridotta che facilitano la fuoriuscita del calore, creando differenze di temperatura tra le diverse parti della struttura.

Scopri come piccoli dettagli invisibili nei tuoi edifici possono sabotare il comfort e far lievitare le bollette. Sai davvero cosa sono i ponti termici?

  1. Come individuare i ponti termici?
  2. Le cause dei ponti termici
  3. Conseguenze dei ponti termici e come eliminarli
  4. Normativa e calcolo
  5. Sei un architetto? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

La genesi dei ponti termici può derivare da vari fattori, ma il loro comune denominatore è il fatto di essere punti di dispersione termica, causati dalla differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno dell’edificio. Durante i mesi invernali, il calore prodotto dal sistema di riscaldamento tende a disperdersi attraverso questi punti critici, richiedendo un consumo energetico maggiore per mantenere il comfort termico interno. Allo stesso modo, durante l’estate, il calore esterno può penetrare negli spazi interni attraverso i ponti termici, contribuendo al surriscaldamento degli ambienti e aumentando la necessità di raffrescamento.

Come individuare i ponti termici?

I ponti termici possono essere localizzati in diverse parti dell’edificio, come coperture, solai, serramenti o altri nodi strutturali.

L’individuazione è facilitata dalle moderne tecnologie. Uno degli strumenti più efficaci è la termografia a infrarossi, che consente di rilevare la radiazione termica emessa da una superficie, restituendo immagini che evidenziano le differenze di temperatura. Questa tecnica permette di identificare rapidamente le aree problematiche su tutte le superfici di un edificio.

Oltre alla termografia, la misurazione diretta delle temperature superficiali può essere effettuata con termometri a infrarossi o termocoppie. Tuttavia, la termografia rimane uno strumento privilegiato per la sua capacità di fornire una visione d’insieme immediata. In aggiunta, poiché possono causare problemi di umidità, la loro presenza può essere individuata anche attraverso ispezioni visive, cercando segni visibili come macchie o condensa.

È importante sottolineare che per eseguire correttamente queste indagini è necessario possedere competenze tecniche adeguate, in modo da garantire una diagnosi accurata e un’efficace risoluzione dei problemi legati ai ponti termici.

Le cause dei ponti termici

I ponti termici si formano a causa di specifiche condizioni che portano alla creazione di aree con resistenza termica ridotta all’interno di un edificio. La loro origine può variare, ma è fondamentale comprendere le principali cause per affrontare il problema in modo efficace.

In generale, un ponte termico si manifesta quando si verifica una discontinuità nei materiali e nelle strutture dell’edificio. Queste discontinuità possono essere di tipo materico, geometrico o di spessore, e si traducono in variazioni nella capacità isolante della struttura. In particolare, un ponte termico può derivare da differenze nei materiali utilizzati, nelle geometrie costruttive o negli spessori delle strutture.

A seconda della causa possono essere classificati in diverse categorie:

  • Geometrici: causati da particolari forme dell’edificio, come sbalzi o terrazze, che introducono variazioni geometriche capaci di influire sulla trasmissione del calore.
  • Termici costruttivi: derivano dalla natura stessa delle strutture e dei materiali impiegati, che possono avere proprietà isolanti differenti.
  • Termici esecutivi: si verificano a causa di errori commessi durante la costruzione, come una posa in opera scorretta o l’uso di materiali inadeguati.

I ponti termici possono essere di tipo puntuale, se si manifestano in un singolo punto dell’edificio, ad esempio nella connessione tra un pilastro e un solaio, oppure lineari, quando si sviluppano lungo un elemento continuo come un davanzale.

Ad esempio, le interruzioni strutturali, come quelle che si verificano in corrispondenza di travi, colonne e giunti di collegamento, sono zone tipiche dove si possono creare ponti termici. In molti casi, le giunzioni tra diversi componenti dell’edificio implicano l’uso di materiali con caratteristiche termiche diverse, contribuendo ulteriormente alla formazione di questi punti critici. Un caso classico riguarda i serramenti, che rappresentano un punto di discontinuità naturale e spesso sono realizzati con materiali ad alta conducibilità termica, come il metallo, aggravando il problema.

Anche il degrado dell’edificio e le condizioni climatiche possono influire negativamente, peggiorando la situazione e aumentando la dispersione termica.

Conseguenze dei ponti termici e come eliminarli

Se non corretti possono avere conseguenze significative sull’edificio e sul benessere degli occupanti. Questi punti deboli causano infatti elevate dispersioni di calore, che si traducono in un maggior consumo energetico e, di conseguenza, in bollette più alte. Inoltre, possono generare differenze di temperatura all’interno degli ambienti, provocando correnti d’aria indesiderate e una riduzione del comfort abitativo. Le variazioni di temperatura possono anche favorire la formazione di muffe e umidità, che oltre a rappresentare un problema estetico, possono danneggiare la struttura e compromettere la salute degli occupanti.

Per evitare tali problematiche, è fondamentale intervenire per eliminare il problema alla radice. Questo può essere fatto adottando soluzioni progettuali adeguate e materiali isolanti di qualità. La prevenzione è la chiave, e in molti casi è possibile risolvere il problema già in fase di progettazione. Quando questo non è possibile, o negli edifici esistenti, l’uso di materiali isolanti applicati correttamente può aiutare a ridurre le dispersioni di calore.

Un esempio efficace è la realizzazione di un cappotto termico continuo su tutte le superfici esterne, che può eliminare molte delle criticità legate ai ponti termici. Anche l’attenzione ai solai, ai collegamenti con la copertura e a zone come portici e balconi è cruciale. Per quanto riguarda i serramenti, l’installazione di materiali isolanti o la sostituzione con nuovi infissi più efficienti, come i serramenti monoblocco, può ridurre significativamente il problema.

Normativa e calcolo.

Vista l’importanza dei ponti termici per l’efficienza energetica degli edifici, esistono specifiche normative che regolano la loro progettazione e valutazione. Una norma di riferimento è la UNI EN ISO 14683, che fornisce metodologie semplificate e valori di riferimento per il calcolo dei ponti termici, definendo anche il relativo grado di incertezza. La UNI/TS 11300-1:2014 offre ulteriori indicazioni su come scegliere il metodo di calcolo in base alle caratteristiche specifiche del ponte termico.

Inoltre, il calcolo numerico dettagliato dei flussi termici e delle temperature superficiali può essere eseguito secondo la norma UNI EN ISO 10211:2018, che descrive come costruire modelli geometrici tridimensionali e bidimensionali per un’analisi precisa.

Grazie a queste normative e agli strumenti di calcolo avanzati disponibili, è possibile affrontare con efficacia il problema dei ponti termici, migliorando l’efficienza energetica degli edifici e garantendo un maggiore comfort per gli occupanti.

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