Progettazione nuovo Headquarters della Fondazione Human Technopole: al via il concorso internazionale pubblicato sulla piattaforma Concorrimi!
Il bando per la progettazione del nuovo Headquarters della Fondazione Human Technopole è stato pubblicato sul sito del committente e sulla piattaforma Concorrimi.it.
Il bando per la progettazione è stato pubblicato sul sito del committente e sulla piattaforma Concorrimi.it. La gara prevede due fasi consecutive: nella prima vi sarà una procedura anonima per individuare le sette migliori proposte progettuali, che accederanno alla fase successiva. Nella seconda parte del processo di selezione, sempre in forma anonima, si individuerà il vincitore.
Un nuovo edificio con una superficie complessiva massima di 35.000 metri quadrati sorgerà all’interno del Milano Innovation District – MIND a completamento dello Human Technopole e sarà la sede principale dei laboratori di ricerca dell’istituto: oggi la Fondazione Human Technopole e Arexpo hanno presentato il bando internazionale per la sua progettazione. Sono inoltre stati presentati aggiornamenti sui progressi della fase di avviamento dello Human Technopole.
La nuova costruzione, una volta completata, ospiterà laboratori, strumentazioni scientifiche e fino a 800 postazioni di lavoro per ricercatori. Oltre alla progettazione del nuovo edificio verranno sviluppate le aree di connessione tra i diversi edifici che compongono l’Istituto, comprendendo le pertinenze del nuovo edificio, i collegamenti tra questo e gli edifici esistenti e le aree esterne.
Human Technopole è committente delle prestazioni di progettazione mentre Arexpo funge da stazione appaltante su delega. Il bando per la progettazione è stato pubblicato sul sito del committente e sulla piattaforma Concorrimi.it. La gara prevede due fasi consecutive: nella prima vi sarà una procedura anonima per individuare le sette migliori proposte progettuali, che accederanno alla fase successiva. Nella seconda parte del processo di selezione, sempre in forma anonima, si individuerà il vincitore.
Sottolinea il presidente della Fondazione Human Technopole Marco Simoni: “La progettazione e la costruzione del nuovo edificio rappresentano un importante passo in avanti nella realizzazione dello Human Technopole. Sarà la principale sede dei laboratori, uffici e spazi dove i ricercatori potranno confrontarsi, far circolare le conoscenze e far fiorire nuove idee e approcci innovativi per la lotta a gravi patologie, come i tumori e le malattie neurodegenerative. Si tratta per noi di un investimento molto importante perché il costo massimo dell’opera stabilito dal bando è di 94,5 milioni di euro. Data la sua importanza, abbiamo previsto una rigida tabella di marcia per la sua realizzazione: il progetto deve consentire un processo di costruzione da completare in massimo 1.100 giorni consecutivi, pari a circa tre anni”.
Il direttore generale di Arexpo Marco Carabelli dichiara: “La collaborazione tra Arexpo e Human Technopole ha già dato risultati concreti con la rifunzionalizzazione di Palazzo Italia che già oggi è la sede di HT e che sarà completata questa l’estate. Arexpo, come stazione appaltante, gestirà anche la realizzazione del nuovo edificio che sarà il cuore del progetto scientifico di HT che è anche un pilastro fondamentale di MIND, l’ecosistema dell’innovazione che sta sorgendo sull’area.”
Contenuti dei laboratori. Il nuovo edificio sarà la sede di ricercatori e di personale tecnico ed amministrativo di supporto per un totale complessivo di 1.000 addetti. Ospiterà laboratori di ricerca e di supporto, tra cui, ad esempio, quelli atti ad ospitare microscopi crio-elettronici Cryo EM.
La filosofia progettuale. Il progetto dovrà riflettere il concetto di “apertura” che connota Human Technopole: per esempio, ospiterà spazi e soluzioni che incoraggino gli incontri, lo scambio di idee e conoscenze tra i ricercatori. Inoltre, una parte dell’edificio dovrà essere dedicata a visitatori, laboratori di formazione, laboratori congiunti e attività di start up.
Il nuovo edificio dovrà rispondere a questi principi generali:
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caratterizzarsi per un’architettura innovativa e un design urbanistico di qualità che si integri nell’insieme complessivo di Mind;
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creare un ambiente di lavoro moderno che supporti lo sviluppo dei talenti scientifici;
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disporre di una configurazione flessibile che permetta la ridefinizione degli spazi;
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utilizzare tecniche costruttive innovative che consentano di ridurre tempi di costruzione e costi e che siano sostenibili dal punto di vista ambientale.
I requisiti del progetto pubblicato su concorrimi. Il nuovo edificio dovrà avere una superficie complessiva massima di 35.000 metri quadrati e un ingombro non superiore a 6.290 metri quadri. La sua altezza massima fuori terra non dovrà superare i 70 metri e quella interrata i 5 metri.
Il bando stabilisce che il Campus HT, invece, dovrà avere un’estensione di circa 22.150 metri quadri. Il nuovo edificio dovrà essere in grado di ospitare, oltre ai laboratori di ricerca, anche aree comuni, la mensa, sale per riunioni e seminari e uffici amministrativi di supporto. La superficie complessiva dedicata ai laboratori primari dovrà essere almeno di 6.480 metri quadri e altrettanto spazio sarà dedicato ai laboratori di supporto. L’area destinata agli uffici avrà una superficie minima di 3.914 metri quadri.
La planimetria dell’edificio dovrà avere una forma che ottimizzi le superfici utili nette. Tutti i piani dovranno riportare un mix delle funzioni principali. Un altro importante aspetto legato all’organizzazione degli spazi è la loro flessibilità: dovranno essere adattabili a strumentazioni e funzioni che oggi non sono previste ma che in futuro potrebbero essere adottate.
Per velocizzare i tempi e ridurre i costi costruttivi dovranno essere privilegiate tecniche costruttive a secco. Una percentuale variabile tra il 50 e l’80% delle componenti dell’edificio dovrà essere prefabbricata e la scelta dei materiali costruttivi dovrà essere orientata a minimizzare l’impatto ambientale.
Inoltre, l’edificio dovrà caratterizzarsi come uno smart building, cioè le sue componenti dovranno essere in connessione tra di loro, secondo il paradigma dell’internet of things. Ciò consentirà loro di essere automatizzate, di facile gestione, flessibili e a basso consumo.