500 mila liberi professionisti saranno espulsi dal mercato del lavoro: e il Governo cosa fa?
Mezzo milioni di liberi professionisti saranno espulsi dal mercato del lavoro come conseguenza della crisi causata dal Covid 19.
500milla liberi professionisti rischiano seriamente di essere tagliati fuori dal mercato del lavoro. E non saranno eliminati per colpa di poca professionalità e per mancanza di competenze professionali. No, saranno “espulsi” dal mercato del lavoro a causa delle conseguenze nefaste causate dall’epidemia di Coronavirus, dalla difficoltà di rimanere operativi e dalla mancanza di liquidità.
“Il bonus di 600 euro – ha voluto dichiarare Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni – si è dimostrato essere un semplice palliativo e il Governo in questi mesi di lockdown ha messo in campo solo dell misure a corto respiro.
Quali saranno i liberi professionisti che saranno espulsi dal mercato del lavoro? Chi rischio più di altri la crisi?
La crisi socio sanitaria che ha investito e devastato il mercato delle libere professioni porterà alla chiusura di circa 500mila partite iva, mezzo milione di liberi professionisti che saranno costretti a reinventarsi una nuova attività. “Saranno sopratutto i più giovani – continua Stella – a pagare lo scotto di una crisi socio economica epocale, una crisi che soltanto nei primi 60giorni ha già causato la morte di 190mila attività”
La denuncia è stata lanciata nei giorni scorsi dal Presidente Stella nel corso degli Stati Generali dell’Economia che si sono svolti a Villa Pamphilj a Roma.
Quali sono stati gli interventi del Governo per far fronte alla crisi?
In tre mesi di lockdown il settore dei liberi professionisti è stato investito da una camionata di problemi. Per meglio comprendere il livello di pericolo è sufficiente sottolineare per l’ennesima volta il numero di richieste di indennità.
“Le 454 mila domande che i professionisti hanno inviato all’Inps per poter ottenere le 600 euro di indennità – ha dichiarato Stella – rappresentano purtroppo solo la punta dell’iceberg di una crisi che ora trova conferme nella sospensione delle attività professionali” che nelle ultime settimane sta registrando una preoccupante crescita numerica.
Il Governo, secondo Confprofessioni, ha cercato di tamponare la crisi ma oggi è necessario garantire maggiore un maggiore sforzo “in favore di un settore – conclude Stella – che lavora da sempre a stretto contatto con imprese e cittadini”.