venerdì, Novembre 15, 2024
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Attualità

Il Decreto Rilancio è solo l’ennesimo schiaffo nei confronti dei Professionisti

Niente contributo a fondo perduto per i liberi professionisti. Le somme stanziate per le imprese sono 10 volte più alte di quelle destinate alla platea dei professionisti.

Decreto Rilancio: Liberi professionisti esclusi dai contributi a fondo perduto
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Il Decreto Rilancio discrimina fortemente i Liberi Professionisti. Nonostante cali di fatturato importanti, azzeramento delle commesse, blocco dei cantieri i liberi professionisti (citiamo testualmente il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella) sono stati apertamente discriminai dal Governo.

Alla prova dei fatti, di fronte ad un calo di fatturato stimabile attorno alle 20.000 euro (calo medio nella platea dei liberi professionisti) il contributo a fondo perduto di 4000 euro e le 1000 euro di indennità per gli iscritti alle Casse professionali e per le partite Iva della gestione separata sembrano quasi le briciole ddi quella potenza di fuoco più volte annunciata.

«Decreto Rilancio alla mano – afferma Stella – gli imprenditori potranno godere di ristori fino a 10 volte più alti di quelli dei liberi professionisti iscritti alle Casse. Numeri che non fanno altro che dimostrare, se mai c’è ne fosse ulteriore bisogno, la scarsa attenzione che questo Paese mostra nei confronti dei liberi professionisti».

Confprofessioni ha espresso più volte contrarietà all’impostazione di distribuire contributi a pioggia “secondo noi – conclude Stella – le limitate risorse dello Stato andavano distribuite concentrando tutti gli sforzi su obiettivi mirati. Scegliendo però la strada dell’uniformità non capiamo come si possibile distinguerà tra un imprenditore che ha subito un calo del fatturato causato dal Covid e un libero professionista che ha subito lo stesso calo”

Intanto la pubblicazione del Decreto Rilancio in Gazzetta Ufficiale fa sorgere ulteriore nubi sull’argomento.

I Liberi Professionisti sono stati espressamente esclusi dai contributi a fondo perduto.

Il Decreto Legge Rilancio (il Governo ha deciso di abbandonare la forma del DPCM per questo nuovo intervento) modifica il precedente Decreto Cura Italia e prevede di rifinanziare il il Fondo per il reddito di Ultima Istanza e attiva uno specifico bonus professionisti ordinistici.

Il grande neo sono però i contributi a fondo perduto. Dalla misura, che avrebbe potuto dare molto più respiro al settore sono stati esplicitamente esclusi i Liberi Professionisti iscritti alla Casse Professionali.

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