venerdì, Novembre 15, 2024
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Urbanistica

Riuso urbano e sostituzione edilizia nelle periferie italiane

“La ripresa del comparto delle costruzioni passa attraverso la rigenerazione delle nostre città che si realizza con l’agevolazione dei programmi di sostituzione edilizia e riuso urbano nelle periferie e con l’ introduzione di semplificazioni amministrative

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“La ripresa del comparto delle costruzioni passa attraverso la rigenerazione delle nostre città che si realizza con l’agevolazione dei programmi di sostituzione edilizia e riuso urbano, da attivare nelle periferie delle nostre città” ha affermato nelle scorse ore il presidente degli architetti italiani Leopoldo Freyrie “ma soprattutto deve passare attraverso l’ introduzione  di semplificazioni amministrative. Abbiamo di fronte a  noi un Paese da rifare”

Ad oggi in Italia, secondo le stime del Cnappc, sono ben 4 milioni gli edifici a rischio terremoto, quasi 2 milioni, invece, quelli costruiti a ridosso dei letti dei fiumi, tra gli otto e i nove milioni gli edifici che necessitano di lavori di efficienza energetica.”

“Uno scenario da Mad Max secondo alcuni, a cui vanno aggiunti i quasi  “6 mila borghi abbandonati per i quali va  trovato un nuovo destino attraverso politiche di riuso urbano che tengano conto delle peculiarità culturali dei luoghi in esame”

“Per fare ciò, e far partire una serie di interventi di riuso urbano e sostituzione edilizia, serve introdurre, ma serve farlo presto,  nuovi strumenti  normativi” ha dichiarato pubblicamente Freyrie rivolgendosi al  Presidente del Consilgio Matteo Renzi “ che siano in grado di realizzare un piano strategico che possa affrontare in modo articolato i temi del riuso urbano , dell’efficientamento energetico e della  rigenerazione degli spazi pubblici”.

 

“La crisi delle costruzioni “ ha poi concluso il presidente degli architetti italiani “sta travolgendo, sempre più, aziende e professionalità fondamentali per il settore, ma che lo sono anche per la tenuta della nostra economia. La comunità degli architetti sta pagando un prezzo altissimo: non chiediamo assistenzialismo, ma l’introduzione di provvedimenti che possano favorire il riuso urbano e i processi di sostituzione edilizia, affinché il mercato del mattone torni ad essere efficiente e competitivo”. 

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